Origine del nome
[Fondazione]

Numerosi studiosi si sono occupati della derivazione del nome di Eporedia dandone interpretazioni varie spesso prive di ogni fondamento logico e storico. Così, ad esempio, alcuni vogliono che il nome della nuova colonia romana sia derivato da quello del pre-esistente villaggio salasso che si sarebbe chiamato Ivry ma su questa ipotesi non esiste nulla che autorizzi ad affermare che da tale nome sia poi derivato quello di Eporedia.

Altri pensano che il nome sia derivato da un eroe del luogo chiamato forse Eporedio, come Alessandria da Alessandro, Augusta da Augusto, ecc. Il Serra ricorda che Cesare nel De Bello Gallico (VII, 67) cita Eporedirix, principe degli Edui e loro comandante nella guerra contro i Sequani; questa guerra, come era costume dei Galli, venne combattuta con carri equestri da battaglia.

Il Saudino prende come base per le sue considerazioni la forma Hiporedia anziché quella normale usata da tutti gli autori latini che parlano della città e la fa derivare dal vocabolo greco uporèia che significa regione che si stende alle falde di un monte e anche, secondo lui, “fiume che scorre sotto ai piedi di una montagna, rialzo sotto cui scorre l'acqua” ma è un'interpretazione questa su cui si possono sollevare parecchie riserve.

L'opinione più attendibile è quella del Nigra. Egli mette in evidenza la derivazione o quanto meno l'analogia della prima parte di Eporedia e cioè epo con ippos, dal greco, ed equo, dal latino, che entrambi significano cavallo. La seconda parte redia è una forma aggettivale derivata da reda o raeda, che nell'idioma gallico era una specie di carro. Un nome composto come eporeda significherebbe allora “carro equestre”, oppure “carro tirato da cavalli”. Non va dimenticato che lo stesso Plinio scriveva “Eporedias Galli bonos equorum domitores vocant” volendo significare con tale vocabolo che i Galli indicavano i valenti guidatori di cavalli e, probabilmente, di carri.

Il nome è contemporaneo ai primi stanziamenti dei Celti in Valle d'Aosta e nell'alto Canavese. Ivrea controllava l'unico passaggio della Dora Baltea noto nell'antichità e dovette essere sin dai tempi più antichi luogo di sosta, quasi una sorta di stazione di diligenze, unico mezzo di trasporto di allora. A questo proposito il Nigra definisce Eporedia come “stazione di carri equestri o mansione di carri equestri” ed è questa una delle ipotesi più attendibili a cui si può fare riferimento.

Il nome Eporedia nel corso dei secoli subì notevoli deformazioni e passando attraverso le forme Iporedia, con le variazioni Ipporedia e Hiporedia, Iporeia, Ivoreia, Ivreia, Invrea, rimane ancora oggi trasformato nella parola con cui si indica la città moderna.

Copyright Elisa Brunero 2007
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